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Colombia: tra attacchi armati, nuovo governo, proteste e sviluppo economico

Colombia: tra attacchi armati, nuovo governo, proteste e sviluppo economico

29.11.2018 – Alessandro Bonafede

Colombia: tra attacchi armati, nuovo governo, proteste e sviluppo economico

Continuano gli attacchi dell’ELN alla struttura petrolifera del paese. La Colombia paradiso verde tra prospettive ancora più grandi di sviluppo economico e conflitto armato.

Nell’ultimo mese e mezzo ormai già sono svariati gli attacchi armati alla struttura petrolifera del paese, Agli inizi di settembre, il 5 precisamente la guerriglia dell’ELN ha fatto ancora una volta saltare un oleodotto a cano limon ai confini con il Venezuela. Nell’ultimo mese e mezzo ormai già sono svariati gli attacchi armati alla struttura petrolifera del paese, attacchi con bombe che provocano incendi di chilometri e inquinamento delle falde acquifere con sdegno delle associazioni sociali contadine e indigene. Nelle aree remote del paese la situazione è incandescente, ma senza morti nella popolazione civile.

Inoltre il paese da mesi ormai è scosso da proteste pacifiche di massa in difesa del diritto allo studio. Le farc sono ormai un partito impegnato in un processo di pace prettamente politico e sociale. Ma in zone remote del paese, nelle campagne e nelle colline, lontano dall’opinione pubblica internazionale gli assassini politici e sociali continuano.

Ma le farc non vogliono tornare alle armi: “siamo guerriglieri perché vogliamo la pace”. Dichiarano nei video emessi in rete. “Ci sarà bisogno di 15 anni di transizione perché le ferite di 52 anni anni di conflitto si rimargino” dichiarano gli psicologi colombiani del post della psicologia del post conflitto.

La situazione nel mondo accademico e universitario anche è incandescente. Sopratutto nella UN l’Universidad Nacional. Da mesi la ormai la Colombia è scossa da manifestazioni pacifiche e enormi in difesa dell”unica università pubblica del paese gratuita: l’Università Nacional colombiana di qualità eccellente e su cui entrano solo poche persone rispetto alle migliaia che si presentano nei test d’ingresso. La protesta in difesa dell’università pubblica si è poi estesa anche alla difesa delle università private minori. Roger Waters dei Pink Floyd dal palco del suo ultimo concerto, ha letto un appello in difesa della UN l’Universidad Nacional, un quartiere intero al centro di Bogotà paragonabile alla Sapienza di Roma. che gli squadroni antisommossa e l’esercito hanno chiuso e sigillato. Questo perchè solo pochi anni fa la guerriglia dell’ELN, era solita fare blitz e parate, apparendo dal nulla con striscioni e mitra.

La dissidenza delle farc minaccia di tornare in armi. Del resto non è un segreto per nessuno ormai che già da 2 anni c’è un piano segreto per rifondare le FARC. E ritornare alla lotta armata. Le FARC del resto possiedono un patrimonio monetario di 80 milioni di euro, azioni imprese private private il cui elenco è pubblico e dichiarato negli accordi dell’Avana del 2012 e non sarebbe difficile rifarlo. Ma la dissidenza delle FARC sono poche migliaia di persone in territori già invasi da truppe paramilitari.

Il partito delle FARC e i suoi comandi medio alti rifugiati nelle zone di riserva contadina create dopo l’accordo di pace dell’Avana pochi anni fa si rifiutano di tornare in armi. E lo dichiarano pubblicamente in interviste alla televisione, esponendosi ad altri casi di sicariato e mettendo a rischio la propria incolumità fisica.

Situazione indigena. in colombia ci sono ben 63 culture indigene ognuna con la propria cultura e lingua. Sia nella costa di Santa Marta, che nelle colline di San Augustin nella regione del Huila Putumayo gli indigeni generalmente non lasciano entrare l’uomo bianco nei loro territori: “Non volgiamo turismo che poi si trasforma in proselitismo religioso con boy scout che vengono a minare i fondamenti della nostra religiosità e della nostra cosmogonia. Non vogliamo boyscout cattolici che vengono a disturbare i nostri periodi di ritiro spirituale e a invadere le nostre capanne dove svolgiamo i nostri rituali ancestrali. Per questo abbiamo deciso di mobilitare la guardia indigena e sigillare tutta la Sierra Nevada di Santamarta”. Si legge in comunicato ufficiale della comunità indigena degli arhuacos. “Non volgiamo né esercito né guerriglia né paramilitari, che già si sono presentati nelle nostre riserve con le loro truppe con i loro mitra: “non abbiamo nessun problema a bruciare tutto il villaggio. E smettetetela di fare stregonerie”. Nei territori indigeni non si può entrae a meno che non tu non sia una autorità politica nazionale o una organizzazione sociale. Da Ascamcat organizzzione socio politica nelle montagne del catatumbo alla comunità degli arhuacos di Santa Marta alla comunità barì sempre nel catatumbo gli indigeni hanno comunque sia già le loro organizzazioni sociali e la propria guardia indigena.

La dissidenza delle FARC non ha partecipato agli accordi dell’Avana promossi dal premio nobel per la pace Santos, ex presidente della Colombia ormai sostituito da Duque. Intervisto invece un esponente del partito delle FARC in clandestinità: “siamo nati 52 anni fa come guerriglieri perché ci attaccavano. E continuano a farlo. Continueremo a difenderci, ma come partito e organizzazione sociale”. Sono ben 14 mila le armi consegnate dalle FARC all’ONU nel processo di pace dell’Avana a Cuba dove si trova rifugiato il segretariato generale da qualche anno.