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Brontolio

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COSA STA SUCCEDENDO VERAMENTE IN BIELLORUSSIA?

Protesters carry a wounded man during clashes with police after the presidential election in Minsk, Belarus, early Monday, Aug. 10, 2020. Police and protesters clashed in Belarus’ capital and the major city of Brest on Sunday after the presidential election in which the authoritarian leader who has ruled for a quarter-century sought a sixth term in office. (AP Photo)

Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnka detto più comunemente Lukashenko è il
presidente della Bielorussia da oramai tanti anni, e quest’anno è al 6°
mandato in politica.
Ma come mai una persona che rappresenta il governo per addirittura 6
mandati, viene così disprezzata dalla popolazione Bielorussa, nonostante
abbia ottenuto ancora una volta circa l'80% dei voti, contro il 10% della
sfidante dell'opposizione?
Semplicemente perché le accuse di corruzione nel governo, sottolineate
anche dal segretario di stato USA Mike Pompeo, il rifiuto di adottare
misure di sicurezza per la pandemia di COVID-19,oltre ai precedenti
brogli che lo hanno portato al potere, hanno dato il via il 24 maggio 2020
a una serie proteste nella capitale Minsk.

Dopo un morto, svariati feriti ed arresti, si giunge finalmente al 17 agosto

2020, giorno in cui i membri del Parlamento Europeo approvano un
documento in cui affermano di non riconoscere Alexander Lukashenko
come presidente della Bielorussia perché considerata persona non
grata nell'Unione europea e due giorni più tardi dichiarano di non
riconoscere i risultati delle elezioni.
Successivamente anche i governi del Regno Unito e del Canada si
rifiutano di riconoscerne i risultati, ad eccezione della Russia di Vladimir
Putin che al contrario dà supporto al candidato politico Bielorusso,
facendo addirittura schierare l’esercito nella capitale Minsk, diventando a
tutti gli effetti un dittatore.
Di recente ha anche dichiarato la volontà di chiudere i confini con Lituania
e Polonia, generando un malcontento generale, ancor più marcato dagli
ultimi fatti avvenuti: è quanto successo a Maria Kolesnikova. Nelle ultime
48 ore era sparita, rapita da uomini incappucciati e caricata su un furgone.
Le forze di sicurezza governative inizialmente hanno negato ogni
coinvolgimento, e la sorte dell’oppositrice era rimasta ignota.
Ma il vero problema sono le intenzioni della Russia, la quale sottotraccia
sta attuando un piano di annessione pacifica della Bielorussia, sfruttando la
debolezza del Politico/Dittatore Lukashenko.

In conclusione in un’intervista ad alcuni media russi il Dittatore
Lukashenko ha fatto un po’ di autocritica, ma ribadendo di non avere
alcuna intenzione di dimettersi e lasciare il paese nelle mani di opposizioni
che, a detta sua, distruggerebbero la Bielorussia. Anche il portavoce di
Putin,  Dmitry Peskov , ha dichiarato che non possono esserci contatti tra le
autorità russe e l’opposizione bielorussa, chiudendo a ogni
intermediazione.
Ecco quindi perché quanto accaduto a all’opposizione (Kolesnikova) è
ancora più preoccupante, è la conferma che il Cremlino ha intenzione di
proteggere Lukashenko e controllare ogni cambiamento nel paese.

Christian Buccheri