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IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE NELL’ ERA DEL COVID

IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE NELL’ ERA DEL COVID

2021, piena pandemia coronavirus. Oramai, da circa un anno le nostre vite sono state sconvolte
dall’esplosione di questo famigerato virus. Come se non bastassero le sofferenze di chi è morto, di
chi ha perso un proprio caro e la galoppante crisi economica , è ormai in atto una lotta senza
quartiere a suon di click e condivisioni tra chi sostiene la scienza e chi i complotti. Con le dovute
sfaccettature ed analisi, la situazione sembra effettivamente questa, una guerra combattuta sui
social, alimentata esponenzialmente dall’arrivo dei primi vaccini e dal conseguente dibattito.
Da quando il virus è entrato prepotentemente nel nostro quotidiano, siamo stati bombardati da
ogni tipo di notizia: vera, falsa, verificata, non verificata, con titoli fuorvianti, pubblicazioni di studi
non verificati e tanto altro, per non parlare delle guerre tra virologi e medici su opinioni
contrastanti. Questa mole di informazioni, di carattere spesso abbastanza tecnico, è arrivata ad
una popolazione impreparata nella grande maggioranza dei casi a recepirla.
A prescindere dalla condizione sociale e culturale, la maggior parte di noi non ha mai dovuto nella
vita nemmeno capire come si indossa una mascherina chirurgica, figuriamoci essere esperti di
virologia.
Inoltre, sono state condotte ricerche che rivelano che la maggior parte di chi condivide notizie sui
social, non ha aperto il link.
Praticamente, si legge solo il titolo.
Chi vi scrive si sente sicuramente più vicino alla scienza che al complotto, ma qual è stata la mia
reazione e quella di tanti altri al complottismo? L’irrisione e la caricatura del complottista, a volte
anche qualcosa di più. Oltre a soddisfare la nostra voglia di sentirci più colti e ragionevoli e a
sedare temporaneamente la nostra frustrazione, a cosa è servita questa pratica?
Probabilmente, proprio a niente.
Quello di cui abbiamo bisogno e che dovremmo iniziare a chiedere a gran voce è la cultura, e un
informazione che la accompagni verso di noi; il fiorire di un’informazione seria e comprensibile a
tutti, non ossessionata dal click.
E se questo si raggiungesse anche con un delle norme più stringenti verso il mondo
dell’informazione? Ben venga, nel rispetto della libertà di manifestazione del pensiero.
E’ troppo chiedere di non sentire più che un kiwi è positivo al Covid? E’ troppo chiedere un titolo
non fuorviante dal testo dell’articolo?
No, non è troppo.

 

Alessio Torelli