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PLEXIGLASS VOX : SEI PERSONAGGI IN CERCA DI UN TEATRO

PLEXIGLASS VOX : SEI PERSONAGGI IN CERCA DI UN TEATRO

Dieci anni fa a San Gemini e precisamente nella biblioteca comunale riaperta dall’allora assessore alla cultura Mimma Trotti e gestita da Giovanni “Giangi” Natalini si crea un gruppo di persone intellettuali che una volta a settimana si riunisce e parla a tema di racconti, di poesia, di musica …

Tra queste persone ci sono anch’io, Patricia Carè, poetessa, sceneggiatrice, regista … Comincio a pensare che l’attività di ricerca di romanzi e poesia si possa ampliare e divenire qualcosa simile allo spettacolo.

Inizia allora una frenetica gara tra artisti, poetry slam e poesia e musica. Si esibiscono in questo contesto cantanti come Dev Lo Storto, vari poeti come Giovanni Tasca e Francesca De Merulis.

All’inizio Dev e io abbiamo formato una compagnia esclusivamente di poeti. In quel momento storico, anni 2000, la poesia non esisteva più, era sepolta. Poi noi l’abbiamo fatta risorgere.

E come ci ha detto Marco della Feltrinelli Point di Terni (alla presentazione del mio libro di poesie “La donna di spalle”) ironicamente, “avete fatto proprio un bel lavoro … adesso scrivono le poesie anche i cani … ma perché non siete stati zitti e buoni?”

E’ vero, da lì a poco tempo abbiamo avuto una marea di “poetastri” … ma l’arte è arte nel tempo.

L’arte è continuativa altrimenti non lo è.

Ricordo di aver fatto anche una mia mostra di pittura all’interno della biblioteca con grande successo di pubblico. Andando avanti e accogliendo sempre più personaggi che arrivavano da tutta l’Umbria a me è nata un’idea. Quella del teatro, di fare teatro, portare in scena le mie opere.

Convinco a fatica Dev ad intraprendere questa avventura teatrale e a formare una vera e propria compagnia che prenderà il nome di Plexiglass Vox da due poesie di Dev, cioè un insieme di antico, “vox”(latino “voce”) e “plexiglas” un tipo di vetro plastica indistruttibile e moderno.

All’inizio riesco a mettere insieme sei artisti. Ed iniziamo a recitare con la maschera. Gli spettacoli a viso coperto si basano sulle poesie, cioè la musica con artisti come Matt Mann come chitarrista e le canzoni cantautoriali di Dev Lo Storto.

Poi cominciamo a recitare nella chiesa di S. M. Maddalena ed il primo spettacolo pièce scritto da me sarà “Angeli Dannati”, con grande successo di pubblico ma il pubblico non appartiene quasi mai a San Gemini.

A seguire Dev pensa di fare un teatro ispirato a Le Grand Guignol di Parigi. E proprio nella Sala Multimediale S. M. Maddalena porto in scena “Le Grand Guignol”.

Da questo grande successo chiedo a Terni un teatro e mi viene assegnato dall’assessore alla cultura Simone Guerra il Palazzo Gazzoli.

A Palazzo Gazzoli ho portato in scena pièce importanti come “Sotto il cappello ..?” replicato all’anfiteatro Romano parco la Passeggiata con un pienone di pubblico, poi “Quel treno”, “L’amore nascosto”, “Un viaggio chiamato amore”, “Il ritorno di Zoroastro”, “A Carnevale ogni amore vale” e tanti altri tra cui il più famoso varietà “La donna di spalle” che prende il nome dal mio libro di poesie, in uno di questi cabaret ha partecipato il famoso soprano Eleonora Pirondi

Intanto nella compagnia si alternano vari artisti e musicisti.

Lo spettacolo cabaret più importante che ho scritto è “ ‘Ndo vai” ispirato al film “Polvere di stelle”.

Si va alla grande con circa dieci spettacoli annui ed un pubblico di èlite poi sempre maggiore e vario verso gli ultimi tempi e avvalendomi anche della collaborazione di tecnici e cantanti e musicisti della scuola Sergio Albasini di Terni dove insegno e preparo gli spettacoli.

Poi l’esperienza del burlesque ed i contatti con un’artista e direttrice artistica di “Anime di Carta” Emanuela Petroni di Roma, dove rimasti in tre o quattro artisti recitiamo con questa compagnia a Rieti, Cantalupo, Fiumicino, Roma Castel Sant’Angelo, Boogie Club, Angel Beer, Locanda Blues ecc …

Ci esibiamo in seguito per ben quattro volte al teatro “Lo Spazio” di Giulio Scarpati di Roma.

Intanto portiamo avanti come speaker radiopasseggiata.

Comunque dal 2019 ci viene tolto il teatro di Palazzo Gazzoli ed adesso ci esibiamo a Roma e nel teatro comunale di San Gemini.

Prima del covid ho portato in scena la pièce “Per caso … una notte di Natale”, e gli spettacoli “Angeli”, “A Carnevale ogni amore vale”, “Covid Revolution – le quattro stagioni”.

Adesso con il covid i teatri sono chiusi e noi artisti siamo rimasti senza “lavoro” ed inoltre siamo e staremo sempre all’ultimo posto.

La maggior parte delle persone credono che lavorando in teatro ci si diverta.

A volte incontro gente che mi ferma per la strada e le ultime parole che i miei orecchi sentono sono “buon divertimento!”

Grazie ma il teatro e jouer (giocare) ma ci devi credere ed entrare nel personaggio (metodo Stanislavskij) poi scrivo la sceneggiatura, faccio la regia, recito, scenografia (fatica immensa), scelta dei costumi, scelta appropriata delle musiche … alla fine guadagno zero …

Buon divertimento!

Patricia Carè